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8. IL BASTONE BIANCO LUNGO PER LA MOBILITA'

Esistono pareri contrastanti su quando iniziare ad usare il bastone con i bambini. Il mio parere è che dipende dai bisogni e dalle abilità di ogni singolo bambino.

Molti tecnici di mobilità danno ai bambini il bastone non appena questi camminano. Non si può generalizzare sull’uso del bastone con i bambini in età prescolare, molti bambini lo rifiutano  quando sono piccoli. Il bastone però dovrebbe far parte della vita di tutti i giorni: “il bambino indossa il cappotto, prende la cartella, il bastone e  va!”. Il bastone dovrebbe far parte di un atteggiamento generale riguardo all’indipendenza.
I bambini piccoli non hanno la capacità neuromuscolare per usare la tecnica adeguata del bastone, ma portare con sé il bastone è un grande simbolo di indipendenza. I primi cinque anni di vita sono critici per un bambino con disabilità visiva. I genitori, i nonni, gli amici e gli insegnanti avranno un ruolo determinante nel generare abitudini di indipendenza o di dipendenza. Con i giusti incoraggiamenti, il bambino giocherà ed esplorerà, si muoverà e svilupperà un modello simile a quello delle persone vedenti. Al contrario, se circondato da troppa protezione, il bambino imparerà a essere dipendente e sempre più passivo con il passare del tempo. I bambini dovrebbero essere circondati da adulti che ripongono in loro le giuste aspettative, ovviamente legate all’età. Il bastone lungo è il miglior investimento per il loro futuro, tra l’altro è anche poco costoso. E’ l’inizio di una giusta determinazione rispetto all’autonomia.
Il bastone lungo è, naturalmente, molto più di un simbolo di indipendenza. Permette l’indipendenza. Usando il bastone lungo, le persone sono libere di muoversi come i loro amici che vedono, senza essere per forza accompagnati o seguiti da insegnanti o genitori. Il bastone lungo è l’attrezzo più semplice e di facile utilizzo per gli spostamenti indipendenti.

Douglas Baldwind dice:
- Quando parlo al pubblico sui problemi della cecità, tengo il bastone sopra la mia testa e ne decanto le potenzialità: “questo è il bastone lungo, signore e signori. Cioè, il bastone lungo che utilizzano le persone con disabilità visiva! Venti miracolosi attrezzi in uno, stupitevi, è incredibile.”
- Poi spiego l’enorme soddisfazione che ho provato con un allievo quando in giovane età  stava imparando ad usare il bastone. Racconto vari episodi che hanno segnato i passaggi inevitabili per il raggiungimento di buone abilità di deambulazione autonoma. Per esempio quando trascinando il bastone si muoveva in modo avventato urtandolo con forza contro porte, tavoli o altro. Non ha mai avuto un bastone che non fosse piegato a metà!
“Per mille e ancora mille dollari, signore e signori, potete comprare una meraviglia elettronica o un robot che vi dirà se c’è un oggetto sul vostro percorso. O, per  soli venticinque dollari, potete comprare questo miracolo: al buio si illumina se è colpito dalla luce, è un bastone che svolge molti lavori; un cavallo da guerra che ha dovuto combattere e ne è fiero.”
- Di seguito, signori, vi elenco cosa può fare questo strepitoso “bastone”....

- i 20 usi + 1 del bastone bianco lungo per la mobilità

1. è un respingente. Rileva gli oggetti sul percorso. Serve ad esplorare, se lo muovete da destra a sinistra davanti al vostro corpo, segnala se “è sicuro / non è sicuro”; le persone con disabilità visiva si muovono nelle città, utilizzano i mezzi pubblici, ecc. Il bastone rileva le biciclette e le automobili parcheggiate, dislivelli, buche, ecc.
2. è una sonda. La punta del bastone va dove le dita non osano e non devono andare: nel fango, negli escrementi degli animali, nelle pozzanghere. Sonda gli oggetti che incontra nel percorso e ne attribuisce il significato (per esempio facendolo scorrere attorno agli oggetti). Con poca pratica, il bastone aiuta a individuare la differenza fra moquette e pavimento in legno, fra erba e marciapiede, fra pali della luce o tronchi d’albero.
3. Il bastone lungo trova, verifica e permette di discriminare ciò che incontra diventando un sussidio nell’orientamento. Il bastone ci aiuta a individuare se: tac! quello è un albero; tac! quella è un automobile; tac! questo è.... ooops, una persona, mi scusi!”
4. Contribuisce a stabilire il senso di marcia. Strisciando il bastone lungo i bordi delle pareti (sia in interno che in esterno) può fornire gli unici indizi necessari per orientarsi senza dover usare inopportunamente il proprio corpo per prendere la giusta direzione di marcia.
Il bastone lungo è un’estensione del tatto. Si pensi a come anticipi di parecchi centimetri gli ostacoli o le caratteristiche di ciò che si incontra in un percorso.
5. Quando entra in contatto con le cose, motiva l’esplorazione. Chi lavora con i bambini  sa quanto sia importante essere curiosi e il bastone, entrando in contatto con le cose, contribuisce all’esplorazione e alla curiosità.
6. Rileva gli ostacoli. Dislivelli, scale in salita o in discesa, buche, cassonetti, auto parcheggiate, ecc., ...a meno che non stiate attenti ai segnali che esso trasmette o che camminiate così velocemente da sorpassarli.
7. È un attrezzo di misura. Controlla: profondità,  larghezza, altezza, i marciapiedi, i "soffitti", e le persone....
8. Il bastone identifica le persone cieche. E’ un simbolo di riconoscimento a livello nazionale e internazionale.
9. Il bastone avvisa gli automobilisti. Contribuisce ad informare le persone che guidano quando si è in procinto di attraversare una strada. Prima di mettere avanti il piede per attraversare è il bastone che precede l’azione, dando agli automobilisti la segnalazione che una persona non vedente sta per attraversare la carreggiata.
Tuttavia il bastone non ha nessun potere sugli automobilisti indisciplinati o ubriachi.
10. Un bastone usato bene proietta un'immagine positiva; cambia l’immagine "negativa" preesistente sulla cecità.
11. Il bastone sostituisce la vista; sostituisce la percezione visiva con la percezione tattile. Le persone con buone abilità ed esperienza usano il bastone in maniera subcosciente e ritmica, ciò contribuisce a sostituire il "flusso" percettivo ottico con il "flusso" percettivo tattile. Il bastone permette che la deambulazione continui a restare subcosciente così com’è in natura. Essenzialmente, il bastone trasferisce al tatto (ma anche all'udito) le informazioni,  sostituendo, anche se in minima parte, il senso della vista. Bisogna allenare le potenzialità del tatto. Camminare è un’attività inconscia. Non pensiamo ad ogni passo come stiamo mettendo i piedi o come oscilliamo le braccia. Ma la disabilità visiva può forzare i movimenti (almeno inizialmente) su un livello conscio. La cosa può diventare eccessivamente prudente, causando fermate ad ogni minimo dislivello; il movimento può diventare scomodo e lento. Il bastone può rendere la “camminata” più sciolta e disinvolta. Non sarebbe molto divertente fare una passeggiata dovendosi preoccupare per ogni bicicletta o auto parcheggiata o per ogni buca!
12. Il bastone aiuta le persone a camminare in modo sereno.
13. Il bastone aiuta le persone  a camminare in modo più sciolto anche con un accompagnatore.
14. Il bastone può contribuire ad alleviare i timori e le ansie. Non riduce solo lo stress nelle persone adulte, ma è soprattutto d’aiuto ai bambini quale strumento che allontana la paura delle cose che sono presenti nello spazio che ci circonda.
15. Il bastone permette alle persone di muoversi  più velocemente.
16. Quando si cammina più velocemente, si cammina più diritti (più in linea retta) e si evitano deviazioni di percorso.
17. Negli attraversamenti, il bastone è anticipatorio. Non solo avvisa gli automobilisti, ma ha la funzione di anticipare cosa c’è oltre i nostri piedi: trova i bordi del marciapiede, indizi e ostacoli;  consente di tenere una posizione corretta del capo e permette di concentrarsi sul senso dell’udito per monitorare il traffico. In mancanza della vista, l’udito è molto importante quale recettore di distanza. Il bastone, controllando lo spazio permette di porre maggior attenzione a cosa succede intorno: punti di riferimento, pericoli, auto veloci,  passanti, ecc.
18. Il bastone ci collega con lo spazio.
- “Signore e signori fate un piccolo esperimento. Alzatevi in piedi...., chiudete gli occhi e cercate di non toccare la vostra sedia o la persona che è al vostro fianco. Questo è un esercizio che faccio quando parlo in pubblico dei problemi inerenti alla mancanza della vista. Non dovete toccare niente e non dovete parlare. Osserverò il mio orologio e per un minuto vi chiedo il massimo silenzio. Ok, si parte. So cosa state provando, perché faccio questo esperimento molte volte. Lo faccio per far comprendere quale importanza abbia il senso della vista sullo spazio. La visione ci permette la stabilità all’interno del nostro spazio. Questo non avviene quando la visione non c’è.
Ho parlato a un mio allievo di questo esercizio. Mi ha ascoltato con pazienza e mi ha detto “Lo so, Doug, l’ho provato tutte le volte che parlandomi mi hai lasciato in piedi nel mezzo di una stanza. Ma non mi sono sentito a disagio o impacciato. Vuoi sapere perché? Perché avevo il mio bastone a cui appoggiarmi. Il bastone è un punto d’appoggio nello spazio per le persone cieche. Sostituisce le basi psicologiche della visione con le basi psicologiche del tatto.” “Non ci avevo mai pensato,” gli ho risposto.
19. Il bastone è  dispositivo di anti-manierismo.
- “C’è dell’altro. Molte persone non vedenti dondolano e oscillano nello spazio. Hanno una postura innaturale. Se vi appoggiate al vostro bastone, non avrete più il desiderio di ciondolare nello spazio. Il bastone è stabilizzante, un dispositivo anti-manierismo.”
- L’ho detto molte volte, signore e signori, ho imparato molto dai miei allievi in questi anni.
20. Il bastone è un dispositivo di eco. Così come il costoso rilevatore a ultrasuoni, il bastone è anche un dispositivo di localizzazione tramite eco. L’esperienza permette a molte persone di “interpretare” il rumore di ritorno che produce il bastone che batte sul marciapiede, di sentirne l’eco; per esempio l’eco proveniente dall’interruzione di un muro mentre si cammina; l’eco prodotto passando accanto ad alberi o pali (potendo stabilire anche quanto grossi siano).
21. Il bastone  permette (ed è un simbolo di) l'indipendenza. Dico sempre che è una cosa molto importante. (La maestra non deve accompagnare l'allievo al bagno e nemmeno andarlo a riprendere, perché l'allievo è in grado di farlo autonomamente.)

“Ecco qui, signore e signori, il sorprendente bastone lungo.” ...
Ovviamente, i miracoli del bastone lungo hanno dei limiti. Protegge dalle buche e dagli ostacoli durante il percorso e dalla vita in giù. Non protegge il volto dai rami che penzolano dagli alberi o che sbucano dalle siepi, .... Diversamente dai dispositivi elettronici che rilevano ostacoli a molta distanza, il bastone lungo avverte gli ostacoli solo uno o due passi avanti. Il bastone alla fine è un sistema di avvertimento. Se i ragazzi  camminano molto velocemente, senza prestare attenzione alle informazioni del bastone, entrambe possono cadere. Il bastone proteggere la parte inferiore del corpo e anticipa gli ostacoli, ma non garantisce l’incolumità.
Durante il cammino bisogna prestare attenzione, avere una buona concentrazione, valutare le proprie abilità e determinazione. Il bastone, inoltre, non ha idea di dove siete o dove state andando. Pertanto è possibile che sia il bastone sia il viaggiatore si possano perdere! ....

 - PROPRIETÀ DEL BASTONE LUNGO
In questa sezione, Douglas B. indica le sue preferenze in merito ai vari bastoni.  L’autore asserisce che il bastone lungo è ancora superiore ai sussidi elettronici di deambulazione. I sussidi elettronici devono essere ancora perfezionati e le persone dovrebbero essere informate che coloro che hanno acquisito buone abilità di OM, non li usano. Per insegnare l'uso dei sussidi elettronici gli istruttori di OM dovranno affrontare la formazione specifica. Personalmente credo che i sussidi elettronici siano un valido aiuto per le persone sordocieche o su sedia a rotelle.
Nella mia carriera ho potuto sperimentare vari bastoni. Una volta ho distribuito i bastoni in vetroresina di NFB a tutti i miei allievi e ho detto loro che i nuovi bastoni dovevano sostituire i loro vecchi bastoni: più pesanti, pieghevoli e traballanti (che erano molto amati e ancora li uso).
In meno di una settimana i bastoni NFB si  erano tagliuzzati in alcune parti. I bambini sono duri con i bastoni!
Uso ancora i bastoni NFB durante l’addestramento con allievi delle scuole superiori ma con gli allievi molto giovani uso i bastoni in alluminio. Inoltre ho usato il bastone NFB per un allievo con un basso tono muscolare. La sua forza muscolare era così debole che il bastone in alluminio creava difficoltà. Amava così tanto il bastone NFB che faceva realmente attenzione a non romperlo. In ogni modo, gli allievi della scuola elementare e media di solito usano i bastoni pieghevoli in alluminio. Durante i corsi  ho una varietà di bastoni, incluso quello rigido e se i bambini hanno diverse preferenze, lascio solitamente a loro la decisione di usare quello che preferiscono (lascio che imparino dalle loro scelte).
I bastoni sono di vario tipo: dalle leghe in metallo ai composti di carbonio, di plastica  o vetroresina. La maggior parte sono cavi, altri pieni. I bastoni sono pieghevoli, telescopici o rigidi, con nastro adesivo speciale che riflette la luce. Possono essere bianchi con la parte terminale rossa o altri colori. Alcuni hanno persino luci intermittenti poste sul manico (per una maggior visibilità notturna! ne ho visto uno ad una dimostrazione ad Amsterdam ma non ne ho sentito parlare molto).

Il bastone che identifica le persone sordocieche ha i segmenti bianchi e rossi (alternati).

Le punte del bastone hanno svariate forme, dimensioni e materiali. Alcune sono rotanti, altre sono fisse. L’impugnatura del bastone è come quella delle mazze da golf o tipo manubrio di bicicletta; altre sono di plastica, legno, ecc. Alcune hanno una scanalatura per il dito indice, altre no. Ci sono bastoni con fasce elastiche da passare sopra il polso; altri hanno delle catenelle o ganci per essere appesi quando non si usano. Alcuni bastoni sono ricurvi per proteggere le articolazioni, quelli pieghevoli no.
(Jennifer Savin, un esperto di mobilità delle Buffalo New York, si trova d’accordo con me circa alcune preoccupazioni: “alcuni sostengono che l’elastico dovrebbe essere portato intorno al polso. Non sono d’accordo con questo! Insegno a tutti i miei allievi, giovani o meno giovani, che l’elastico serve solamente a tenere insieme il bastone una volta piegato, niente più. Questo per la sicurezza delle persone. Se accidentalmente un’auto urta il bastone potrebbe portare con sé anche la persona, se questa ha l’elastico attorno al polso; ho visto ciò accadere durante una mia lezione).
Ci sono bastoni con sistemi laser, ecc. Nei paesi in via di sviluppo, i rami degli alberi fungono da bastone. Il bastone del terzo mondo, malgrado gli svantaggi in paragone ai bastoni in lega, è ancora capace di svolgere i venti ruoli del bastone miracoloso. Il bastone è un attrezzo. Quello che un individuo sceglie (o i parecchi scelti per i differenti bisogni) dipende dallo stile, programma di utilità  e gusti personali.
Il bastone lungo è ancora lo strumento “ad hoc” per la deambulazione autonoma, anche se i dispositivi elettronici sono stati sviluppati come alternativa migliore.
Il dispositivi elettronici presentano alcuni vantaggi, ma confrontati con un bastone lungo tradizionale hanno ancora parecchia strada da fare.

- ETÀ PRESCOLARE E BASTONE LUNGO
- Quando pensate sia giusto introdurre il bastone? Quali variabili sono implicate?
A livello prescolare il tecnico di mobilità non sta cercando particolari abilità.
Le lezioni prescolari riguardano l’esplorazione del mondo, fare esperienze, divertirsi nel fare e abituarsi all’uso degli strumenti per la riabilitazione, facendo in modo che il bastone diventi una oggetto naturale che farà parte della propria vita.

Con i bambini in età prescolare le attività riguardano soprattutto il muoversi attraverso lo spazio. Ciò deve accadere in modo divertente, non c’è un obiettivo preciso da raggiungere (i bambini non si preoccupano dei prodotti finali), per questo il bastone si presenterà in modo casuale, il bambino se lo ritroverà in giro incidentalmente.

I tecnici di mobilità usano una varietà di attrezzi con i bambini piccoli per abituarli a muoversi nello spazio e come ausili per l’uso futuro del bastone lungo. Alcuni di questi sono simili al bastone per la mobilità e vengono chiamati pre-bastone. Anche i bambini che muovono i primi passi possono trarre beneficio dal movimento indipendente usando un girello. Il girello infatti permette che i bambini si muovano attraverso lo spazio ed esplorino sin da molto piccoli. I bambini piccoli possono camminare spingendo degli oggetti, per esempio uno scatolone o carrello giocattolo. Questi oggetti si trasformano in "respingenti" mentre vengono spinti. Alcuni tecnici usano anche grandi sfere, ecc.

Ancor prima di imparare a camminare i bambini imparano a “battere” sul mondo. Il cucchiaio è un martello molto amato dai bambini. Quando il bambino colpisce il purè di patate sente il suono che fa la poltiglia. Quando colpisce i piatti sente il tintinnio e la risonanza. Cucchiai, bacchette per suonare il tamburo, righelli, ecc. sono tutti strumenti che i bambini possono utilizzare per imparare a “sondare” il mondo che li circonda.
Ci sono polemiche riguardo a quando introdurre il bastone. Alcuni esperti di mobilità sostengono che i “sostituti” del bastone lungo siano la cosa migliore in giovane età e che essi permettano di sviluppare i prerequisiti necessari senza che i bambini, entrando in possesso troppo presto di un bastone, possano sviluppare abitudini errate. (Ritengo che ciò succede se certe abitudini vengono permesse!).

http://www.youtube.com/watch?v=k8UMbA3RPLs&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=rIGN44XJ7bY&feature=related

Personalmente non suggerisco i “sostituti” del bastone. Introduco presto il bastone,  insegno e correggo il suo uso in base allo sviluppo del bambino. Sarebbe certamente eccezionale se un bambino di due anni tenesse un pastello nello stesso modo di un adulto. Tuttavia è riconosciuto che lo “scarabocchiare” iniziale del bambino, fornisce la pratica per lo sviluppo delle abilità motorie fini che gli permetteranno di tenere una matita e una penna più tardi... Quindi non si può certo far usare il bastone ad un bambino nello stesso modo degli adulti. Durante lo sviluppo i bambini diventano pronti ad acquisire padronanza e nuove funzioni sull’uso del bastone. I bambini non hanno la capacità neuromuscolare di eseguire una tecnica fluente fin quasi ai 12-15 anni. Se le tecniche sono l’unico test di verifica considerato, allora sì, ci saranno una miriade di abitudini sbagliate durante questi primi anni. Ma i 20 usi del bastone lungo possono essere insegnati durante l’addestramento preliminare. Per esempio la tecnica della strisciata (contatto costante della punta del bastone con il terreno) rileva bene  gli ostacoli e gli oggetti durante un percorso ed è quella che uso nell’addestramento preliminare.

Il bastone può essere introdotto presto, senza troppe formalità. Il bambino userà il bastone per esplorare il mondo. Toccando costantemente il terreno il bambino urterà contro gli ostacoli, girerà intorno ad essi, imparerà ad ascoltare il rumore che il bastone fa quando urta particolari oggetti, ecc. senza soffermarsi su troppe spiegazioni in merito alla tecnica.

Solo il bastone e nient’altro soddisfa il vero processo di apprendimento: un qualsiasi altro oggetto, anche se sottile e lungo, non è la stessa cosa. Quando un bambino riesce ad afferrare e battere un cucchiaio, è il momento giusto per dargli un cucchiaio più lungo!

Molti bambini con disabilità visiva hanno anche handicap secondari: a causa di traumi, complicazioni o circostanze ereditarie. Tuttavia, la maggior parte di questi allievi potrà capire e dimostrare buone abilità anche se l’uso del bastone sarà imperfetto.
Per esempio, il basso tono muscolare, spesso associato alla prematurità e anche se non elencato come un handicap secondario, è comunque un danno  serio che interferisce severamente con la deambulazione (portamento, andatura), la velocità e la capacità di usare le tecniche del bastone in modo agevole e corretto. Il basso tono muscolare è evidente anche nella fase in cui il bambino muove i primi passi. Con questi bambini il bastone in vetroresina ha abbastanza successo perché il suo uso è più facile rispetto ai bastoni in alluminio più pesanti.

Gli anni prescolari forniscono all’esperto di mobilità il primo insieme degli obiettivi per l’addestramento al bastone lungo. Di seguito alcuni suggerimenti.
  Durante gli anni prescolari, l’allievo dovrà:
- esaminare un bastone lungo e parlare delle parti che lo compongono;
- avere un bastone proprio per seguire le lezioni;
- usare il bastone tendendo la punta a contatto costante con il terreno (far scorrere il bastone da
  destra  a sinistra);
- sperimentare il bastone come respingente, come sonda e come dispositivo di eco;
- sperimentare con il bastone un’ampia varietà di ambienti e disposizioni ambientali;
- sperimentare con il bastone gli ambienti esterni in compagnia degli adulti;
- considerare il bastone come naturale componente del proprio guardaroba.

- IL BASTONE NELLA SCUOLA ELEMENTARE
Il concetto di “indipendenza” dovrebbe essere introdotto presto. Se il bambino ha interiorizzato il concetto di indipendenza sin dai primi anni è perché spesso sente, da parte degli adulti, il messaggio: “prova a fare da solo....”. Il bastone è l’attrezzo chiave per la mobilità indipendente. Durante gli anni della scuola elementare si possono aggiustare le cattive abitudine sull’uso del bastone, come per esempio “battere forte” il bastone alle pareti o altrove  I bambini in giovane età hanno difficoltà a fare i piccoli movimenti e ad affinarli. Ogni persona è un individuo a sé, con le proprie attitudini e abilità. Per esempio c’è chi ha una predisposizione genetica nel giocare a pallone ma anche chi non la possiede, con la forza di volontà, può sviluppare buone capacità. Alcune persone hanno la fortuna di trovare buoni insegnanti mentre altri non ricevono mai l’addestramento necessario per sviluppare il loro potenziale. Le abilità del bastone richiedono la coordinazione motoria che deve essere perseguita con lavoro costante. Difficilmente prima dei 12-15 anni si trovano atleti in grado di avere prestazioni simili a quelle dei ragazzi più grandi. Gli sport si trasformano in un’impresa seria a partire dalla scuola superiore perché è a questa età che si sviluppano le abilità neuromuscolari. Per questo motivo non ha significato insistere con i bambini sulle abilità di coordinazione della tecnica di battuta o strisciata del bastone. E’ bene, invece, che si insegni ai bambini una comprensione rudimentale delle tecniche, per un primo approccio che sicuramente con l’assistenza dell’adulto andrà ad affinarsi gradualmente. Avere una buona padronanza con la tecnica diagonale e sperimentare le altre tecniche, sia in interno che esterno, è già un buon punto d’arrivo prima della scuola superiore.

- VIE E INCROCI

E’ bene che i genitori abituino i loro bambini a portare con sé il bastone quando escono di casa. Non dovranno preoccuparsi delle abilità o della tecnica, ma solamente di fornire le giuste indicazioni sul regolamento del traffico agli incroci o su come sono fatti i marciapiedi e le altre cose che si incontrano su di esso

. Le lezioni introduttive in merito alle vie e agli incroci cominciano dalle vicinanze residenziali poco trafficate. L’uso adeguato del bastone sui marciapiedi deve servire per far pratica;  per iniziare a trovare i bordi del marciapiede, le case, fare attenzione all’eco prodotto per individuare  aperture o altri ostacoli.
Durante gli anni delle scuole elementari gli allievi dovrebbero poter acquisire i 20 usi del bastone lungo.
I miei allievi devono essere in grado di parlare del proprio bastone: come è fatto, da che parti è composto, ecc. Inoltre credo sia utile per loro sapere alcune nozioni sulla storia del bastone.

- "CENTRARE" IL BASTONE

Diversi pareri e discussioni riguardano  la giusta posizione del bastone (posizione centrale).
 I bambini, ma anche gli adulti, tendono a posizionare il bastone al lato dominante del proprio corpo piuttosto che in posizione centrale. Alcuni esperti di mobilità ritengono che sia giusto usare un bastone più lungo e lasciare che l’allievo posizioni il bastone nel modo che preferisce; altri insistono affinché si raggiunga  la giusta impostazione. L’impostazione non corretta può far sì che anche la posizione del capo non lo sia, mentre l’impostazione corretta corregge anche l’errata posizione del capo. Centrare il bastone permette di effettuare il movimento di oscillazione dello stesso (da destra e sinistra e viceversa, necessario per coprire lo spazio che occupa il proprio corpo e rilevarne gli ostacoli sul piano di calpestio e non) in modo simile sia da un lato che dall'altro. Spostare la centratura significa anche prestare attenzione a coprire, con l'oscillazione, il lato opposto del corpo, facendo un movimento più lungo da quel lato.

Detto questo, il mio parere è che insistere sulla centratura del bastone può essere molto doloroso per alcuni bambini e anche per gli adulti. Se dopo alcuni aggiustamenti  vedo che l’allievo continua a posizionare il bastone a lato, penso che è la sua scelta e propongo un bastone più lungo. Oggettivamente per alcune donne "robuste" e/o con seno molto grosso, centrare il bastone può risultare molto scomodo. Bambini con paralisi cerebrale, tono muscolare basso o altri handicap neuromuscolari, non possono effettuare uniformemente le tecniche. Centrare il bastone può essere impossibile per questi allievi. Sta al tecnico di mobilità trovare e ricercare il modo migliore perché l’uso del bastone risulti, per ciascun allievo, il più efficiente possibile.

- LUNGHEZZA ADEGUATA DEL BASTONE

La filosofia di NFB (federazione nazionale dei ciechi) richiede un bastone più lungo e una distanza di avvertimento di due passi; mentre i programmi di OM suggeriscono  un bastone più corto: il bastone deve arrivare allo sterno o sotto l'ascella, questa lunghezza è adeguata per garantire una distanza di avvertimento di un passo (con le giuste variazioni in base alla falcata e alla velocità di percorrenza di ogni persona). E’ opinione generale che i bastoni troppo lunghi tendano a far diminuire la capacità di individuare gli ostacoli o le indicazioni utili, mentre i bastoni troppo corti non sono abbastanza anticipatori.

La polemica è aperta anche su questo argomento ma, come per gli altri, le abilità, le abitudini, le preferenze, ecc., influiranno sulle decisioni strettamente personali di quale, come, quando e se usare il bastone.

TECNICA DI BATTUTA e STRISCIATA

Trovo che la tecnica di battuta sia molto difficile e richieda abilità molto raffinate. Nella mia esperienza trovo migliore la tecnica della strisciata (punta del bastone a contatto costante con il terreno). Anche su questo argomento esistono pareri molto differenti. Le persone provano tutte le tecniche e scelgono quella più adatta anche in base alle diverse situazioni.

Vedi: Tecniche d'uso del bastone bianco lungo

- STORIA DEL BASTONE
Decidere che cosa è corretto o incorretto in merito alle tecniche sull’uso del bastone è utile per uniformare varie teorie che si sono sviluppate negli anni in varie parte del mondo. Nel giro di 80 anni si sono affinate le tecniche migliorando affidabilità ed efficienza.  L’uso del bastone bianco (negli USA) ha avuto inizio a Peoria, Illinois nel 1930 da Lions International. (Fino a quel momento il bastone era di legno, corto e grosso, affusolato verso la punta). Il bastone è stato verniciato di bianco tranne che per l’ultima parte, verso la punta, verniciata di colore rosso. Lo scopo del bastone per L.I., era avvisare gli automobilisti che un individuo cieco era in procinto di attraversare la carreggiata. Il Lions International voleva convincere il Consiglio della città  ad approvare la legge “bianca” del bastone per richiedere che gli automobilisti si arrestassero alla vista di un pedone cieco, il quale indicherebbe l’intenzione di attraversare portando in fuori il braccio (teso in avanti) con il bastone in verticale (perpendicolare al terreno). Questo sistema per attraversare è ancora usato, ma non la pensano così molti istruttori di orientamento e mobilità per via dell’immagine "poco gradevole" che ne consegue. Si considera questo movimento “esagerato” per attraversare, meglio usare la tecnica adeguata che si insegna oggi.
Nel 1940 Hoover Richard ha inventato le strategie per insegnare alle persone adulte non vedenti a muoversi indipendentemente usando il bastone rigido di 46 pollici (116 cm circa). I suoi metodi di insegnamento si sono trasformanti nel fondamento, non soltanto per la mobilità dei non vedenti, ma per la creazione di programmi atti a formare professionisti di orientamento e mobilità a favore di persone con problemi visivi. Queste strategie e tecniche si sono evolute all’ospedale di Hines nell’Illinois, alle università e ai centri di riabilitazione, trasformandosi in ciò che oggi chiamiamo “abilità e tecniche sull'uso del bastone bianco lungo”.
Vedi anche:  www.superabile.it - "Storia del bastone bianco"

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