TECNICA DIAGONALE
E’ la più semplice per iniziare a capire le funzioni del bastone e il suo uso.
Impostazione
L’impostazione è di impugnare il manico del bastone estendendo il dito indie lungo il manico e verso la punta o, se presente, lungo la parte piatta del manico.
Il bastone fa da “prolunga” al dito, in modo da avere maggior controllo e sensibilità nei movimenti.
Il dorso della mano è rivolto all’esterno.
Il manico va fatto sporgere dalla mano di circa 5 cm per proteggere sia la mano che il lato del corpo o per farlo scorrere lungo una linea guida (per esempio, lungo una parete).
La punta va tenuta a contatto con il terreno, un passo avanti e nella direzione opposta alla presa (presa a destra, punta a sinistra o viceversa) e deve sporgere una decina di centimetri rispetto all’asse della spalla, per protegge questo lato del corpo, per farla scorrere lungo una linea guida o semplicemente sul terreno.
Il braccio con la presa è spostato in avanti: circa 30-40 cm dal corpo con la mano all’altezza della vita; il braccio deve restare morbido per attutire gli eventuali urti e anche per non affaticarsi.
In questo modo il bastone viene a formare una diagonale davanti al corpo.
Questa posizione va fissata e mantenuta durante il cammino, per assicurare la corretta protezione del corpo e l’anticipazione degli ostacoli.
Far scorrere il bastone lungo una linea guida
Come accennato prima, sia il manico sia la punta, possono essere usati per seguire una parete, una macchina parcheggiata o altro, in modo che “guidi” nel percorso o nel superamento di un ostacolo senza doverlo toccare con il corpo.
Note
Questa tecnica può sembrare meno agevole delle altre, ma in certe circostanze è usata e preferita, soprattutto in ambienti interni.
Non protegge bene la parte del corpo dove si effettua la presa e non rileva tutti gli ostacoli presenti sul piano di calpestio; per questo motivo è la tecnica usata soprattutto in ambienti interni.
TECNICA PENDOLARE: strisciata, battuta
La tecnica pendolare
è la più usata.
Impostazione
Il bastone va impugnato tenendo l’indice disteso lungo il manico, il pollice opposto al medio che funge da sostegno, l’anulare e il mignolo sono flessi ma non svolgono un’azione nell’oscillazione del bastone.
Il dorso della mano è rivolto verso il basso, posizionato all’altezza della vita e al centro del corpo. L’interno del braccio (gomito) è appoggiato al corpo.
Il manico non va fatto sporgere verso il polso perché in caso di contraccolpo può far male all’addome.
Il bastone si oscilla a destra e a sinistra: il braccio e la spalla sono fermi e rilassati, è il polso che fa il movimento e l’indice ne controlla la direzione e l’ampiezza.
L’ampiezza del movimento (detta anche arco) deve essere larga un po’ più dello spazio che occupa il proprio corpo. Questo per garantire la giusta protezione e non invadere lo spazio occupato anche da altri passanti (per es. su un marciapiede).
Mentre si cammina, la coordinazione passo-strisciata o passo-battuta, è incrociata: il piede che avanza poggerà sul terreno già sondato dalla punta del bastone. Il bastone anticipa così di un passo ciò che incontra, dando il margine di tempo e spazio per reagire. Solitamente la coordinazione avviene automaticamente quando si acquisisce un po’ di confidenza con l’uso del bastone.
Strisciata: durante il movimento di oscillazione del bastone la punta è sempre a contatto con il terreno. Questa tecnica consente di esplorare bene il piano di calpestio e rilevare le eventuali variazioni: buche, scalini, ecc.
Il bastone usato con questa tecnica è dotato di punta rotante, detta “roller”, che consente il movimento scorrevole del bastone.
Battuta: durante il movimento di oscillazione del bastone, la punta batte sul terreno: tac a destra, tac a sinistra, tac a destra e così via. Alcuni fanno una battuta anche al centro.
La punta del bastone non è in contatto costante con il terreno, mentre la si batte nei vari punti, il bastone è sollevato da terra ma di pochissimo; se lo si solleva troppo si rischia di non avere anticipazione di ciò che si incontra sul piano di calpestio: si perdono informazioni tra le varie battute.
Il bastone usato con questa tecnica è dotato di una punta particolare, solitamente una pallina in materiale di tipo ceramico, che consente anche un buon ritorno di eco; oppure si usa il bastone con punta a stilo o quello che finisce semplicemente a punta (tipo vecchio modello, ma ancora in uso).
Note
La tecnica pendolare, sia che si adotti la strisciata sia la battuta, diversamente dalla tecnica diagonale, protegge bene i due lati del corpo.
Non dovendo mantenere una posizione “fissa”, risulta più agevole e meno stancante.
Esplorazione
Così come la punta del bastone esplora il terreno e il manico una parete, quando si incontrano degli ostacoli/oggetti e si è interessati a sapere di cosa si tratta senza toccare con le proprie mani, si impugna il manico del bastone tipo “penna” e:
- battendo il corpo del bastone contro l’oggetto, fornirà informazioni sul materiale (dal rumore che provoca);
- spingendolo in avanti, verso l’oggetto, fornirà indicazioni sull’altezza (punto dove fa leva);
- seguendo il perimetro dell’oggetto, fornirà indicazioni sulla forma.
Ovviamente ognuno userà il bastone come meglio crede per esplorare ciò che vuole; è importante però prestare attenzione a sollevarlo da terra, sia in verticale sia sporgendo in avanti la punta. Sembra banale ricordarlo, ma spesso non ci si pensa.
Salire e scendere le scale
Non tutti usano il bastone per salire o scendere le scale, in questa circostanza trovano il bastone più un intralcio che un aiuto.
Altre persone, al contrario, si sentono più sicure e, oltre a usare il corrimano (dove presente), usano il bastone nel seguente modo:
- scale a salire: si impugna il bastone tipo “penna”, lo si porta davanti o a lato del corpo, sollevato da terra (dalla pedata dello scalino) ma a contatto con l’alzata dello scalino.
Questa posizione si fissa in modo da anticipare tutte le alzate degli scalini. La parte finale del corpo del bastone battendo contro l'alzata degli scalini, li anticipa. A fine rampa il bastone non incontrerà più l’alzata, non si arresterà e scorrerà più avanti.
- scale a scendere: si usa la tecnica diagonale. La punta scende fino a toccare la pedata del primo scalino, si fissa la posizione e si scende. La fine della scala sarà segnalata dallo scorrere del bastone sul terreno e non più dallo scendere.
Alcuni non toccano la pedata degli scalini con la punta ma la tengono leggermente distaccata. Il fine scala sarà ugualmente segnalato dallo scorrere del bastone sul terreno.
Note
L’uso del bastone nella scala a scendere può risultare molto ingombrante e difficile all’inizio. Chi ha problemi con le scale, perché le temono particolarmente o altro, è bene che insistano e non demordano. Con un po’ di esperienza tutto diventa più semplice.
Ricordarsi, prima di salire o scendere una scala, di porsi perpendicolarmente rispetto agli scalini, questo per una maggior sicurezza.
Se il bastone non viene usato, tenerlo sollevato da terra e accanto al proprio corpo.
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